
Argomenti
- Matrici in R
Obiettivi conoscitivi
Al termine di questa attività dovresti essere in grado di:
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descrivere cos’è e come si crea una matrice in R
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assegnare i nomi alle righe e/o alle colonne di una matrice
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calcolare la somma degli elementi di ogni riga o di ogni colonna di una matrice numerica
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aggiungere una o più colonne ad una matrice
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aggiungere una o più righe ad una matrice
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ispezionare il contenuto del tuo spazio di lavoro (workspace)
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selezionare gli elementi di una matrice
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effettuare delle operazioni matematiche (es. +, -, /, *) con matrici numeriche
Durata e programma dell’attività:
2 ore;
| [30'] | Ricapitolando: vediamo insieme cosa abbiamo imparato a fare la volta scorsa |
| [30'] | Esercizi |
| [40'] | Svolgimento tutorial: Matrici in R |
| [20'] | Sfide interattive sul contenuto del tutprial |
Ricapitolando: vediamo insieme cosa abbiamo imparato a fare la volta scorsa
- Abbiamo cominciato ad usare la console di R
| Emulatore della console di R disponibile gratuitamente online al link: <(https://rdrr.io/snippets/) |
Nota:
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un editor di testo non è strettamente fondamentale. Puoi anche digitare i tuoi comandi R direttamente nella console interattiva e premere invio per eseguirli. Però i comandi digitati direttamente in console verranno dimenticati quando chiudi la sessione di lavoro.
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di solito un codice R per svolgere un certo obiettivo lo si costruisce avendo aperti davanti un editor di testo e la console di R. Sulla console di R puoi testare il comando (esempio: il comando per creare un vettore), una volta trovata la riga di codice che funziona, la puoi annotare nell’editor di testo per conservarla. E magari integrarla con una riga di commento che ne spieghi il senso. Il codice così costruito nell’editor di testo lo puoi salvare con un nome (es. “mio_primo_script.R”) per conservarlo sul tuo PC. L’estensione del nome del file “.R” (in maiuscolo o in minuscolo) viene convenzionalmente usato per specificare che quel dato file di testo semplice contiene istruzioni scritte nel linguaggio R ed eseguibili se lette da un interprete R.
- Abbiamo cominciato ad usare R in RStudio

Schema della interfaccia di lavoro su RStudio. Nella figura qui sopra (presa da questo ebook di R della Prof.ssa Michela Cameletti), sono indicate le funzioni principali dei quattro riquadri che compongono l’interfaccia.
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Abbiamo conosciuto l’utilizzo di base della console di R, come un semplice calcolatore Ad esempio, quanto fa: (1-(5-4))+{2^10/2^7-(6-(3*2-10\/5))} ?
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Abbiamo imparato a creare una variabilein R
A proposito: cos’è una variabile? E come la creo in R?
- Abbiamo conosciuto i primi due tipi di “oggetto” di R: il vettore e il fattore
A proposito: in cosa si somigliano e in cosa si differenziano, ad esempio, un vettore e un fattore?
E, sapresti fare un esempio di variabile fattoriale nominale? e un esempio di variabile fattoriale ordinale?
Una perla di saggezza: in R tutto è un oggetto (sia esso un vettore, un fattore, o… altri oggetti che conosceremo nelle prossime puntate). A proposito: i nomi di un vettore, che tipo di oggetto sono?
- Qua e là tra i capitoli abbiamo anche conosciuto
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alcuni esempi di funzioni disponibili in R (quali: c(), class(), mean(), factor(), levels(), summary() )
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come riconoscere una funzione in un codice R (a proposito, come la riconosci una funzione? che caratteristica ha?)
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l’importanza delle parentesi e il loro diverso significato in R (quando hai visto una parentesi tonda? quando una parentesi quadra?)
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il simbolo “<-“ (che chiamiamo di assegnazione) per creare una variabile (la scelta del nome di una variabile è obbligato o a piacere?)
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l’esistenza di “parole speciali” utilizzate in R, come ad esempio TRUE, FALSE, NA
Svolgimento del tutorial: Matrici in R
Puoi visualizzare o scaricare il tutorial da qui
- In questo tutorial imparerai come creare matrici e come effettuare operazioni di base su di esse.
Esercizi
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Scrivi un comando in R per creare una matrice di 3 righe e 5 colonne, denominata M, che contenga i numeri interi da 16 a 30
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Nomina righe e colonne della matrice M che hai appena creato, utilizzando le prime tre lettere minuscole e le prime cinque maiuscole dell’alfabeto, rispettivamente.
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Scrivi il comando R utile per estrarre la 3a riga dalla matrice M sopra creata
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Scrivi il comando per estrarre le prime 2 righe e le colonne 1 e 3 dalla matrice M
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Sapresti scrivere due comandi alternativi per estrarre le colonne 1, 2 e 5 dalla matrice M?
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Decidi se la seguente affermazione è VERA o FALSA:
Le matrici in R possono contenere dati di tipo diverso (es. numeri e testo), purchè in colonne diverse -
che risultato da il seguente comando in R applicato a due matrici M1 e M2?
rbind(M1, M2) -
se G è una matrice numerica, come fai in R a moltiplicare per 2 tutti i suoi valori?
- con quale dei seguenti comandi di R puoi aggiungere il vettore V come nuova colonna di una matrice M?
- M <- rbind(V,M)
- M <- c(V, M)
- M <- cbind(M, V)
- nessuno di questi
- La funzione dim() di R ti permette di conoscere le dimensioni di un oggetto multidimensionale, come ad esempio una matrice (che ha due dimensioni). Considerando la seguente matrice: m <- matrix(-31:100, ncol=6), applica la funzione dim() alla matrice m per vedere che dimensioni ha. Poi, calcola il valore medio della sua 5a riga.